
GIANNI BERENGO GARDIN. LE FOTO COMMENTATE
A Volterra dal 16 aprile al 30 settembre in mostra una selezione di scatti del famoso fotografo commentati da personaggi illustri: Carlo Verdone, Marco Bellocchio, Renzo Piano, Roberto Cotroneo, Domenico De Masi, Mimmo Paladino, Mario Calabresi, Sebastião Salgado
- 1. Sul vaporetto, Venezia 1960
- 2. Siena 1972
- 4. Piazza San Marco, Venezia, 1960
© Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Milano / Contrasto Roma
Ottanta anni di storia racchiusi in 24 scatti. Al Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena di Volterra arriva dal 16 aprile la mostra “GIANNI BERENGO GARDIN. LE FOTO COMMENTATE”. Protagoniste assolute dell’esposizione, che resterà visibile fino al 30 settembre, una selezione di fotografie di Gianni Berengo Gardin. Attimi impressi su pellicola che hanno raccontato un’epoca, accompagnato e a volte costruito una visione.
Nella mostra, promossa da Anima di Volterra con la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e la Basilica Cattedrale di Volterra, e prodotta da Opera Laboratori in collaborazione con Contrasto, sarà possibile scoprire l’arte di uno tra i più grandi maestri della fotografia italiana in grado di riuscire sempre a sorprendere per la sua capacità di raccontare il nostro paese e il nostro tempo. Nessuno come lui è stato un vero interprete, un artigiano devoto, un compagno, un amante della fotografia intesa come documentazione attenta e mai banale della realtà.
La vita di Berengo Gardin è stata caratterizzata anche da molti incontri, che in un certo senso sono all’origine di questa mostra. Ciascuna delle foto esposte è infatti presentata da un protagonista dell’arte e della cultura, che ha commentato uno degli scatti scelti nell’immenso corpus fotografico di Berengo Gardin: amici, intellettuali, colleghi, artisti, giornalisti, registi, architetti.
I loro testi, accostati a ciascuna delle 24 foto selezionate, permettono ancor di più di ragionare sul valore di testimonianza sociale ed estetica delle immagini. I testi sono di registi come Marco Bellocchio, Alina Marazzi, Franco Maresco e Carlo Verdone, architetti come Stefano Boeri, Renzo Piano e Vittorio Gregotti, artisti come Mimmo Paladino, Alfredo Pirri, Jannis Kounellis; e poi di Lea Vergine e di Goffredo Fofi, Giovanna Calvenzi, del sociologo Domenico De Masi, dei fotografi Ferdinando Scianna, Sebastião Salgado e Luca Nizzoli Toetti, di scrittori come Maurizio Maggiani e Roberto Cotroneo, di giornalisti come Mario Calabresi e Michele Smargiassi, di Peppe Dell’Acqua, psichiatra dell’equipe di Franco Basaglia, di Marco Magnifico, presidente del FAI e di una street artist come Alice Pasquini.
La mostra fa parte del percorso espositivo ‘Anima di Volterra’. Un unico itinerario con audioguida gratuita per scoprire Piazza San Giovanni, il Duomo, il Battistero e l’Antico Ospedale-Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena.
Biografia
Gianni Berengo Gardin, nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, è considerato uno dei maggiori fotografi italiani. Dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi, nel 1965 si stabilisce a Milano, dove comincia la carriera professionista dedicandosi alla fotografia di reportage, d’indagine sociale, di architettura e di descrizione ambientale. Ha collaborato con le principali testate italiane ed estere, ma si è dedicato soprattutto ai libri, pubblicando più di 260 volumi fotografici.
Le sue prime foto sono apparse nel 1954 sul settimanale Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, di cui è stato collaboratore fino al 1965. Dal 1966 al 1983 ha realizzato per il Touring Club Italiano un’ampia serie di volumi sull’Italia e sui Paesi europei. Ha lavorato per l’Istituto Geografico De Agostini di Novara e per l’industria (Olivetti, Alfa Romeo, Fiat, IBM, Italsider, ecc.). Dal 1979 al 2012 ha documentato le fasi di realizzazione dei progetti architettonici di Renzo Piano.
Nel 1972 la rivista Modern Photography lo annovera tra i “32 World’s Top Photographers”. Nel 1975 Cecil Beaton lo cita nel libro The Magic Image. The Genius of Photography from 1839 to the Present Day. Nel 1975 Bill Brandt lo seleziona per la mostra “Twentieth Century Landscape Photographs” al Victoria and Albert Museum di Londra. Nel 1982 Ernst Gombrich lo cita come unico fotografo nel libro The Image and the Eye. Nella Storia della fotografia italiana (Laterza, Roma-Bari 1987) Italo Zannier lo definisce “il fotografo più ragguardevole del dopoguerra”. Nel 2003 fa parte degli 80 fotografi selezionati per la mostra “Les choix d’Henri Cartier-Bresson”. Nel 2015 Hans-Michael Koetzle gli dedica diverse pagine nel volume Eyes Wide Open! 100 Years of Leica Photography.
Ha tenuto oltre 360 mostre personali in Italia e all’estero. Ha partecipato alla Photokina di Colonia, all’Expo di Montreal nel 1967 e all’Expo di Milano nel 2015, alla Biennale di Venezia e alla celebre mostra “The Italian Metamorphosis, 1943-1968” al Guggenheim Museum di New York nel 1994. Tra le personali più recenti, si segnalano nel 2016 “Vera fotografia. Reportage, immagini, incontri” al PalaExpo di Roma, che ne ha ripercorso la lunga carriera attraverso i principali reportage e oltre 250 fotografie, e nel 2022 l’ampia retrospettiva “L’occhio come mestiere” al MAXXI di Roma. Nel 2014 a Milano e nel 2015 a Venezia, in collaborazione con il FAI, ha esposto l’importante reportage di denuncia sul passaggio delle grandi navi a Venezia.
Tra i numerosi premi e riconoscimenti si segnalano: nel 1981 il Premio Scanno per il miglior fotolibro dell’anno con India dei villaggi; nel 1990 il Premio Brassaï a Parigi, dove è invitato d’onore al “Mois de la Photo”; nel 1995 il Leica Oskar Barnack Award ai “Rencontres Internationales de la Photographie” di Arles, per il reportage sui campi nomadi di Firenze; nel 1998 il Premio Oscar Goldoni per il miglior fotolibro dell’anno con Zingari a Palermo; nel 2008 a New York il prestigioso Lucie Award alla carriera, già assegnato a Henri Cartier-Bresson, Gordon Parks, William Klein, Willy Ronis, Elliott Erwitt. Nel 2009 riceve la Laurea Honoris Causa in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano, nel 2014 il Premio Kapuściński per il reportage, nel 2017 il Leica Hall of Fame Award.
Le sue immagini fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali, tra cui l’Istituto Centrale per la Grafica e il MAXXI di Roma, il MoMA di New York, la Bibliothèque Nationale e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid.
GIANNI BERENGO GARDIN. LE FOTO COMMENTATE
Dal 16 Aprile al 30 Settembre 2025
Aperto tutti giorni
10:00 – 18:00
(ultimo ingresso 17:30)
TARIFFE ANIMA DI VOLTERRA
€ 8,00 Intero (comprensivo di audioguida)
€ 6,00 Ridotto (comprensivo di audioguida)
Ragazzi dai 6 ai 18 anni, over 65, soci Coop, FAI
Gruppi composti da più di 15 persone
Info e prenotazioni:
+39 0577 286300
animadivolterra@operalaboratori.com
Ufficio Stampa Opera Laboratori
Andrea Acampa 3481755654 a.acampa@operalaboratori.com
Andrea Ceccherini 3392545773 a.ceccherini@operalaboratori.com
Giacomo Luchini 3494942535 g.luchini@operalaboratori.com