Sudek, Josef
Boemia (Cecoslovacchia 1896-1976)
di Lee D. Witkin
Da: The Photograph Collectors Guide, London, 1979
Traduzione di Andreina Mancini
Pubblicazione sul web a cura di Paolo Pianigiani
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Creatore di immagini liriche, Sudek ha avuto una lunga carriera nel campo della fotografia e ha realizzato una grande quantità di paesaggi poetici e di nature morte.
Sudek è stato il fotografo più famoso della Cecoslovacchia, un národní umělec (artista nazionale).
L’anno 1913 segnò l’ inizio della sua produzione fotografica (la perdita del braccio destro durante la Prima Guerra Mondiale non gli impedì di lavorare – imparò a cambiare la pellicola in una borsa apposita con una sola mano), ma fu solo nel 1922/23 che studiò formalmente alla Scuola Statale d’Arte Grafica di
Praga. In seguito si guadagnò da vivere con il suo mestiere, utilizzando una macchina fotografica panoramica del 1899 modificata per scattare singoli fotogrammi.
Una volta Sudek disse:
“Quando iniziai a fotografare la mia finestra durante la Seconda Guerra Mondiale, scoprii che molto spesso sotto la finestra accadeva qualcosa che diventava sempre più importante per me. Un qualche oggetto, un mazzo di fiori, una pietra, insomma qualcosa che separava questa natura morta e ne faceva un’ immagine indipendente. Credo che la fotografia ami gli oggetti banali. Sono sicuro che conosciate le fiabe di Andersen: quando i bambini vanno a letto, gli oggetti prendono vita, i giocattoli, per esempio. A me piace raccontare storie sulla vita di oggetti inanimati, raccontare qualcosa di misterioso: il settimo lato di un dado”.
(Camera, aprile 1976).
Elsie Taussig, che nel 1974 visitò lo studio di Sudek, lo definì piccolo e disordinato. Sudek usò una vecchia camicia per pulire una sedia in modo che lei potesse sedersi.
Nonostante la sua reputazione di essere una specie di eremita, raccontò, Sudek era molto affabile: “Sudek aveva un aspetto trasandato e vecchio, ma mi mostrò degli stivali sporchi di fango e mi disse: ‘Guarda, sto ancora lavorando sodo’. Sua sorella, con la quale viveva, mi disse che quando il tempo era bello spariva con la sua macchina fotografica – a volte per una settimana. Quando pioveva, rimaneva a casa a stampare.”
(Testimonianza agli autori, 1976).
ATTIVITA’:
Panorami di Praga, nature morte, paesaggi, serie di vedute di e dalla finestra, lavoro commerciale p.es. pubblicità, ritratti.
MATERIALI:
Stampe a contatto alla gelatina d’ argento (da 2,1/4 x 51/2 a 12 x 15, alcune colorate).
DISPONIBILITA’ E PREZZO
Tramite le gallerie, ma difficili da ottenere a causa delle restrizioni governative, da moderatamente alta a alta.
FIRMA/ ALTRA IDENTIFICAZIONE
PORTFOLIO:
Josef Sudek Introduzione di Pen Tausk. Praga: Pressfoto, 1976. 13 copie (non stampate da Sudek) 3000 copie.
COLLEZIONI:
IMP/GEH, New Mexico, Praga: RPS.
BIBLIOGRAFIA SELEZIONATA:
- Svaty Vit (San Vito), 1928. 15 stampe originali. 120 copie.
- Magic in Stone. Testo di Martin S. Biggs. Londra: Lincolns, 1947.
- Prazsky Hrad (Il Castello di Praga). Testo di Rudolf Roucek. Praga: SFINX,
- Nas Hrad (Il nostro castello). Testo di A. Wenig. Praga: Vilimek, 1948.
- Praha (Praga). Testo di Vítězslav Nezval. Praga: Svoboda, 1946.
- Joseph Sudek: Fotografie. Introduzione di Lubomir Linhart. Praga:
SNKLHU, 1956. - Praha Panoramaticka (Praga Panoramica) Praga: SNKLHU, 1959
- Karluv Most (Ponte Carlo). Testo di Emanuel Poche. Praga: SNKLHU, 1961
- Sudek: 96 Fotografie. Introduzione di Ian Rezac. Praga: Artia, 1964.
- Five Photographers. Lincoln: Sheldon Memorial Art Gallery, University of
Nebraska, 1968 - Janacek: Hukvaldy Praga: Supraphon, 1971.
- Josef Sudek. Aachen, Germany: Lichttropfen, 1976.
- Sonja Bullaty. Sudek, Introduzione di Anna Farova. New York: Potter, 1978. Anche in ed. limitata:
Camera, Mar. 1966, Luglio 1967, Giugno 1973, Apr. 1976 (numero intero).
Carter Ratcliff. “Josef Sudek: Photographs“; The Print Collector, Newsletter 8 (Sett/Ott. 1977): 93-95.
Ved. anche Life Library, Great Photographers, Year 1977; cap. 7 catalogo.