JOSEF SUDEK: SKLENĚNÉ LABYRINTY
02. 07. 2022 – 16. 10. 2022
Curatore: Jan Mlčoch
Graphic Design: Štěpán Malovec
Il fotografo ceco Josef Sudek (1896-1976) divenne uno dei fotografi pubblicitari più ricercati durante il periodo tra le due guerre, soprattutto tra il 1928 e il 1938. Ha collaborato in particolare con l’organizzazione Družstevní práce e la sua Krásná jizba e ha fotografato prodotti di vetro disegnati da Ladislav Sutnar, Ludvika Smrčková e altri autori.
Il tutto nello spirito della purezza funzionalista e dei dettami della promozione aziendale. Tuttavia, l’inizio della 2a guerra mondiale significò un cambiamento non solo nelle condizioni politiche, ma anche economiche e sociali, e anche nel lavoro fotografico di Josef Sudek ci fu una svolta fondamentale: una inclinazione al soggettivismo. La prova è il ciclo La Finestra del mio Studio, durata quasi quindici anni.
Alla fine degli anni ’50, Josef Sudek divenne membro del Gruppo di Artisti Industriali presso l’associazione Umělecká beseda Bilance in cui erano presenti anche tanti vetrai artistici. Ed è stato il vetro a svolgere uno dei ruoli principali nel tardo lavoro di Josef Sudek.
Nel periodo tra il 1963 e il 1972, direttamente nell’appartamento di Sudek a Úvoz, nasceva il ciclo Labirinti di vetro, che è una sintesi della sua esperienza di tutta la vita, una reazione alle composizioni cubiste, agli studi della luce degli anni ’20, ma anche alle nature morte barocche olandesi e al riverbero della nobiltà di Praga dell’imperatore Rodolfo II.
Ovunque troviamo oggetti in vetro: bicchieri, vasi, lastre di vetro, a volte danneggiate e spesso ricoperte di polvere, conferendogli morbidezza, o vari prismi ottici. Nel 1970 Sudek visitò la mostra Il vetro ceco contemporaneo, tenutasi in occasione del 5° Congresso dell’Associazione Internazionale per la Storia del Vetro e dell’incontro dell’Accademia Internazionale della Ceramica. È stata la più grande e allo stesso tempo l’ultima performance rappresentativa dei vetrai di diverse generazioni. Josef Sudek l’ha fotografata per sé stesso, quindi non era una commissione.
Più che ai manufatti stessi, era interessato a vari riflessi di luce, compresi quelli delle vetrine di vetro. Ha anche inserito queste fotografie poco conosciute nel ciclo Labirinti di vetro. Nella nostra mostra ricordiamo solo un vetraio, Václav Cigler (nato nel 1929). Lui e Sudek si erano conosciuti alla villa di Rothmayer e negli anni ’60 vivevano entrambi in via Úvoz di Hradčany, a poche decine di metri l’uno dall’altro.
La mostra Labirinti di vetro è quindi l’occasione per queste due importanti personalità di ritrovarsi di nuovo in quella stessa strada.
Traduzione di Alena Fialová