IL FOTOGRAFO JOSEF SUDEK
La primavera quest’anno è come non ci fosse stata.
La bufera caricava gli orologi sulle torri
e la neve frusciava.
Era la fine di marzo.
Gli apostoli nell’orologio annuivano col capo:
è l’ora, è l’ora!
Dodici volte di seguito.
Ma il fotografo Sudek
nascondeva allegro la faccia non rasata
sotto il camice sgualcito
e diceva tra sé: Che meraviglia!
Amava gli alberi spogli,
ancora senza foglie, ancora senza fiori,
anche se aveva le dita gelate.
Gli aizzai contro gli anemoni.
Dapprima applaudirono nell’aria i colombi,
la finestra si spalancò.
l’erba scoppiò in lacrime.
l’acqua s’impennò e la campana cominciò a battere
come quando c’è un incendio.
E Sudek si chiuse deluso nella camera oscura.
E mentre aggiungeva nella bacinella
l’acido cloridrico,
che puzza ed esala vapori di cloro,
gli alberi emanavano un profumo dolce.
E mentre gli amanti le ginocchia appaiate,
s’affrettavano verso i loro baci
chissà fin dove,
pesava i cristallini bianchi di sublimato
che sono mortalmente velenosi.
Alla fine tuttavia si mise in spalla
il pesante cavalletto d’altri tempi.
Chi ama Praga,
non può fare altrimenti.
è un po’ una maledizione.
Che sí sbrighi però,
neanche io non l’avrò finita prima di morire,
e la vita fugge via.
Jaroslav Seifert (23 settembre 1901 – 10 gennaio 1986) è stato uno scrittore, poeta e giornalista ceco. Gli è stato assegnato il del premio Nobel nel 1986. Nato a Žižkov, un sobborgo di Praga in quella che allora faceva parte dell’Austria-Ungheria, la sua prima raccolta di poesie fu pubblicata nel 1921.
Durante gli anni ’20 fu considerato un esponente di spicco dell’avanguardia artistica cecoslovacca. È stato uno dei fondatori della rivista Devětsil.
Nel 1949 Seifert lasciò il giornalismo e iniziò a dedicarsi esclusivamente alla letteratura. La sua poesia ha ricevuto importanti premi statali nel 1936, 1955 e 1968 e nel 1967 è stato designato Artista Nazionale. Per diversi anni (1968-70) è stato presidente ufficiale dell’Unione degli scrittori cecoslovacchi.
Nel 1977 è stato uno dei firmatari della Carta 77 in opposizione al regime repressivo dell’epoca.
Seifert è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1984. A causa di problemi di salute, non era presente alla cerimonia di premiazione e così sua figlia ha ricevuto il Premio Nobel a suo nome. (Alcune fonti affermano che il governo non gli ha lasciato andare ad accettare il premio.) Anche se era una questione di grande importanza, ci fu solo una breve citazione sul premio nei media controllati dallo stato. Morì nel 1986 e fu sepolto nel cimitero municipale di Kralupy nad Vltavou.