Il Mondo della Fotografia Michelangelo Le celebrazioni per Michelangelo nel 1964

Le celebrazioni per Michelangelo nel 1964

Le celebrazioni di Michelangelo

Si aprono a Roma con una grande mostra critica della sua opera

da: L’Unità, 15 febbraio 1964

Una mostra critica dedicata all’arte di Michelangelo Buonarroti sarà inaugurata al Palazzo delle Esposizioni a via Nazionale il 18 febbraio. La rassegna, indetta dal Comitato nazionale per le onoranze a Michelangelo, presieduto dal senatore Giovanni Gronchi, rientra nella serie delle attività celebrative in onore del grande artista nel quarto centenario della sua morte.

Una commissione formata dai professori Giulio Carlo Argan, Bruno Zevi, Guglielmo de Angelis d’Ossat, Natalino Sapegno, supervisiona la preparazione critico scientifica della mostra: ed una seconda commissione, composta dai professori Portoghesi, Rubino, Gigliotti e Boudet, la realizzazione.

L’interno del Palazzo delle Esposizioni è stato completamente trasformato: strutture lignee ricoperte di materiale plastico hanno annullato la vecchie architettura creandone una nuova. I pannelli che costituiscono l’“Ambiente” all’opera di Michelangelo sono disposti in modo tale da indicare al visitatore gli aspetti concettuali della sua produzione.

L’esposizione è, perciò, piuttosto innovatrice rispetto a quelle tradizionali che si risolvono, generalmente, in una monotona illustrazione ed elencazione delle varie opere. La mostra è “architettura di percorso” che con il suo svolgersi dinamico fa rivivere la concezione delle opere di Michelangelo e d immette il visitatore in plastici spazi concepiti in rapporto con quanto esposto: si è cercato, cioè, di riprodurre alcuni aspetti critici per cui la strutturazione deli ambienti cerca di stimolare l’interesse critico del visitatore.

La prima sala è dedicata alla scultura giovanile dell’artista. Una nicchia concepita come organo racchiude il calco della Pietà conservata a San Pietro. Una sala è dedicata alla volta della Sistina della quale è possibile ammirare da vicino alcuni aspetti.

Una sala è dedicata alla tomba di Giulio II; altri spazi sono legati alle architetture fiorentine: la facciata di San lorenzo, la cappella Medici, la biblioteca laurenziana. In questa sala lo spazio è plasmato con sporgenze e rientranze che riproducono la concezione architettonica della biblioteca: la sala si conclude con un triangolo finale come Michelangelo pensava di concludere l’opera.

Dai disegni lasciati da Michelangelo per le “fortificazioni fiorentine”, che non furono mai eseguite, sono stati riprodotti due degli spazi interni. Il sapente dosaggio delle luci radenti rende viva la riproduzione fedelissima.

Anche l’ambiente destinato al Campidoglio riproduce i problema della convergenza dei palazzi capitolini.

Ancora altre opere di Michelangelo: la cappella Sforza, Porta Pia, le sculture dell’ultimo periodo, santa Maria degli Angeli, San Pietro (con la visione dei particolari esterni, interni e della cupola), il Giudizio.

Nell’ultima parte della esposizione sono stati creati due livelli, uno che comprende la riproduzione dei particolari del Giudizio scala uno a due e l’altro per la lettura sistematica dei paricolari della Sistina.

Una sala è dedicata inoltre alla mostra degli originali di Michelangelo, quali la Pietà Rondanini, i “Prigioni” del Louvre, che saranno temporaneamente esposti durante i nove mesi che sarà aperta la mostra di Palazzo delle Esposizioni. In questo periodo, sempre nella sede della mostra, saranno tenute conferenze, lezioni, proiezioni di documentari.

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