Notizie degli affreschi di Cosimo in Sant’Ambrogio

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Notizie storico critiche

Sugli affreschi di Cosimo Rosselli in S. Ambrogio

dal sito del Polo Museale Fiorentino

http://www.uffizi.firenze.it

 

Cosimo Rosselli ebbe l’incarico di dipingere le pareti e la volta della cappella del Miracolo delle monache del convento: il primo acconto di due fiorini d’oro è del 26 maggio 1484 (Francioni doc. XVIII pp.140-144) da una memoria riportata dal Milanesi (Vasari, III, p.186 nota 1) sappiamo che il 7 agosto 1486 il pittore riscosse 155 fiorini larghi d’oro dall’abbadessa Maria Antonia Barbadori per “tutto ciò che à dipinto per l’adornezza del Miracolo. In prima adornare… la faccia di detto tabernacolo, la faccia di lato, la volta di sopra…”.

Gaetano Milanesi (Vasari III, p.186 nota 1) riferisce che il Barone von Rumohr (it. Vorsh, II, P.265) avrebbe veduto scritto sull’affresco “Cosimo-Rosselli F. L’anno 1456”. L’iscrizione era esistita (cfr. foto SBAS FI nr.24833), ma mancava dell’ anno, comunque inesatto, perchè Cosimo non avrebbe potuto dipingere l’affresco a soli 17 anni. Anche Crowe-Cavalcaselle dicono di averla letta, ma senza l’anno “nel mezzo del primo gradino di fronte”, ma che in seguito era scomparsa.

Sono state date varie interpretazioni sulla scena rappresentata. Secondo Orzalesi (pp.10-11) può essere “la processione del miracolo ordinata dal Vescovo Silvestro da Cingoli in occasione della pestilenza del 1340, oppure la traslazione della preziosa ampolla dalla chiesa di S.Ambrogio all’Episcopio, ove il vescovo Ardingo volle fosse recata per esaminarla insieme ai canonici, o la processione del 1231 con la quale si riportò dall’Episcopio a S. Ambrogio il prezioso tesoro”.

Lorenzoni (p.39) asserisce che piuttosto che processione, è la Benedizione col Sacramento al popolo, radunato in folla sulla breve piazza di S.Ambrogio. Il Vescovo (forse S.Antonino, dai lineamenti simili in altre figure), benedetto il popolo, consegna il prezioso tabernacolo al priore della chiesa, allora Messer Francesco di Stefano della Torre.

Francioni (pp.37-38) aveva già fatto notare l’inesattezza del Vasari, ripresa anche dal Crowe-Cavalcaselle, e dal L0renzoni circa la presenza di un vescovo che, comunque, non c’è.

E’ invece probabile, come rivela Eva Borsook, che sia deliberata l’inesattezza dell’evento: il tema può essere semplicemente la devozione dell’intera città verso la preziosa reliquia, esposta ai fedeli in determinate festività. Sull’identificazione dei personaggi, secondo la studiosa, il vecchio padre vestito di nero, inginocchiato in primo piano, potrebbe essere Uguccione, se la scena è il ritorno della reliquia dopo l’esame all’arcivescovado, o Salvino Salvini, governatore di S.Ambrogio.

Invece la monaca sola sulla destra a mani giunte, dai lineamenti aristocratici, è per Lorenzoni Maria Antonia di Barbadori, Badessa del Convento. Nel gruppo dei tre giovani sulla sinistra in primo piano già il Vasari aveva identificato Pico della Mirandola, a cui il Baldinucci aveva aggiunto Poliziano e Ficino, “che mettono in mezzo Pico”.


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